Oggi, assistere ad una sfilata di moda è considerata un’esperienza unica e molto ambita. Ma quando c’è stata la prima sfilata della storia? Ecco un piccolo excursus storico per scoprirne le origini.
Oggi i designer si inventano di tutto e di più per rendere le sfilate di moda dei veri e propri show. Scenografie, musica dal vivo, celebrità come ospiti d’onore. Ma la sfilata di moda è nata con tutt’altro spirito. Per capire quale, bisogna fare un po’ di passi indietro nella storia. Innanzitutto, bisogna sapere che non esisteva prima del primo decennio del ventesimo secolo. E’ infatti un fenomeno che ha iniziato a diffondersi nei primi del Novecento, per poi esplodere in quel di Parigi intorno agli anni ’10.
Cara Delevigne e Gigi Hadid? No, grazie
Certo, si trattava sempre di mettere in mostra in qualche modo i vestiti, ma certo non nella maniera che si usa ai giorni nostri. Inizialmente infatti si trattava di eventi assolutamente esclusivi tenuti negli atelier, in cui non esisteva pubblico (come ora, in cui, oltre a quelli che assistono di persona allo spettacolo, ci sono anche quelli che lo possono vedere comodamente seduti nella propria poltrona dalla televisione o dal compuer), ma semplicemente una clientela molto scarna di eventuali compratori.
Erano per lo più persone molto abbienti, che conoscevano personalmente chi creava gli abiti e che erano dei clienti affezionati. Le modelle, a differenza di ora, erano assolutamente accessorie. Non importava che fossero conosciute, anzi, più anonime erano e più avevano possibilità di essere scelte per sfilare. Oltretutto, ricevevano anche una paga molto misera.
Le sfilate di tre ore
Ma perché solo pochi clienti potevano assistere all’evento? Il timore maggiore era che gli abiti proposti venissero copiati. La pirateria quindi non era solo una paura che attraversa il nostro secolo, ma inquietava gli animi dei creativi già molti decenni fa.
Inoltre, le sfilate dell’epoca erano molto meno fruibili rispetto a quelle di adesso, per il semplice motivo che duravano davvero molto. Oggi 20 minuti di sfilata ci paiono forse anche troppi, considerato che, in media, la nostra soglia di concentrazione comincia a calare dopo i 5-10 minuti. Agli inizi del Novecento,duravano in media un’ora e mezza, e potevano sfiorare anche le tre ore. Certamente un tempo troppo lungo per accattivare un pubblico vasto e vario.
Parigi conquista il grande pubblico
L’idea di sfilata di moda più vicina a come la concepiamo oggi va da ricercarsi nella creatività di due figure in particolare, Paul Pautier e Lucile. Questi couturiers (ovvero sarti in italiano), parigini entrambi, hanno escogitato diversi modi per rendere le sfilate sempre più popolari, come ad esempio organizzare delle feste indimenticabili dopo l’evento, o introdurre dei nomi per descrivere gli abiti stessi, dando loro carattere e personalità.
La sfilata diventa un evento
E’ il 1918 che segna una data importante, ovvero quella in cui le sartorie cominciarono a organizzare dei veri e propri eventi con tanto di ora e data, che venivano promossi con della pubblicità. Questo fenomeno continua negli anni, e si configura in maniera totale e completa in occasione della sfilata “The new look” firmata Christian Dior, nel 1947. In quell’anno si può dire che sia nata la sfilata di moda come la concepiamo oggi, non più negli atelier, ma nei salons di proprietà degli stilisti, oppure in altri scenari importanti, come grossi alberghi o nei teatri.
In Italia, il merito della prima sfilata va riconosciuto a Giovanni Battista Giorgini, che fu il primo a dare alla moda italiana un respiro internazionale e che attirò a Firenze un pubblico straniero e significativo.
Insomma, le sfilate di moda non sono certo antiche come l’universo, ma non si tratta propria di roba dei nostri giorni, anzi. Tra gli atelier e uno spettacolo con la scenografia più improbabile, è passato almeno un secolo di storia.