Dalle passerelle delle sfilate ai red carpet dei festival del cinema. Stilista e regista cinematografico, a 55 anni Tom Ford è un modello per gli artisti che si muovono senza problemi tra moda, cinema e arte.
Nato nel 1961, il texano di successo Tom Ford può ritenersi soddisfatto: dopo aver frequentato da giovanissimo le folli notti di New York tra Andy Wharol e Studio 54, aver fatto una lunga gavetta tra USA e Europa nel mondo della moda e del design ed essersi laureato in architettura, è diventato uno dei nomi più affermati della moda americana e mondiale. Ovviamente vestiti – la sua ultima collezione ha aperto la settimana della moda a New York – profumi, occhiali, ma soprattutto cinema. Lo stilista, che oltre al suo brand Tom Ford è ricordato per aver rilanciato Gucci negli anni ’90, ha dichiarato più volte che il suo vero amore è il cinema.
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Costumista prima che regista – ad esempio si occupa dei vestiti della serie 007 – James Bond – ha esordito con grande successo nel 2009 con il film “A single man” con Colin Firth. Nel 2016 è invece la volta di “Animali notturni” con Jake Gyllehaal. Questo mix di moda e cinema trasforma le sfilate di Tom Ford in veri eventi glamour. Non è raro infatti vedere le grandi star del cinema, amici e amiche dello stilista, a bordo passerella.
Non sono pochi gli attori, le attrici, modelli e modelle, che fanno a gara per lavorare con lui. Il suo è un marchio di successo e di qualità, che sia una collezione di vestiti – caratterizzati sempre da glamour ed eleganza – o che sia un film. Tom Ford in fondo non è altro che un artista che sceglie di volta in volta il mezzo col quale esprimersi: può essere uno schizzo sul foglio bianco, può essere un vestito, oppure un film. Un artista a 360 gradi, insomma, dal quale sentirsi ispirati, che siate aspiranti designer, stilisti o registi.
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Omosessuale dichiarato, Tom Ford ha sposato il suo compagno, i due hanno anche posato mentre si baciano per la copertina di una rivista, e ha avuto un figlio (con madre surrogata). Il suo primo film, “A single man”, parlava proprio della vita tormentata di un professore omosessuale che non riesce a superare la morte del suo compagno.